Visto il pronto e piccato intervento da parte del responsabile del sito ufficiale del Team di Via Degasperi in risposta alle nostre puntualizzazioni riguardo certe affermazioni di qualche giorno fa abbiamo un paio di motivi per i quali rallegrarci. Per la visibilità del nostro sito in quanto quasi in tempo reale siamo stati oggetto di “fuoco amico” e oltremodo per i contenuti dello stesso perché sicuramente le parole devono aver colpito nel segno.
Solo per motivi di anzianità e fino a prova contraria qualcuno dovrebbe insegnarci che lo sport, soprattutto amatoriale dovrebbe essere preso sicuramente in modo serio e professionale ma senza a tutti i costi dover cercare la polemica e la punzecchiatura come sembra invece essere diventato consuetudine per chi probabilmente non ha altro di meglio da fare. Noi, di prassi, non polemizziamo con tutti i nostri interlocutori, non siamo in perenne lotta con il Presidente di un Ente a cui comunque incoerentemente affiliamo la nostra squadra o evitiamo accuratamente di mandare inviti a presentazioni come nelle appropriazioni dei giochi nei migliori asili, come non poniamo veti a nostri nuovi corridori di ritirare premi dalla propria ex squadra. Quindi non credo di scoprire l’acqua calda quando attaccati ci sentiamo di dover rispondere.
Nessuno nega la storicità di certe formazioni ed il valore degli atleti presenti in esse, tanto più che con molti di questi ci legano dei veri rapporti di amicizia. Non so a quali “tsunami” ci si possa riferire riguardo al Giallo del Toraro quando il nostro sito ha evidenziato una situazione poco chiara e molto sospetta che alla fine ha restituito la maglia di Campione Triveneto ad un nostro atleta, legittimo vincitore ma secondo sulla linea del traguardo. Tengo a precisare che anche su nostra richiesta non sono state comminate sanzioni a chicchessia. Per contro se si vuole cercare il risultato a tutti i costi si possono invece cercare cavilli e avvocati per intraprendere ricorsi per vizi di forma, legittimi ma secondo me fuori dall’etica sportiva, per far correre atleti squalificati per intemperanze verbali, comprensibili ma non assolvibili se sanzionate, che falsano magari altre classifiche in cui qualcuno non poteva esserci. In linea di principio, passo dopo passo, allora possiamo anche giustificare certi Team nazionali che utilizzano il cambio di Ente per far correre atleti squalificati per casi ben più gravi. Credo sia una questione di principio, altrimenti vivremmo nel mondo che tutti possono sempre fare tutto e non servirebbero allora tanti corsi per giudici di gara.
E’ questo uno dei tanti motivi per i quali il Bren Team Trento è orgoglioso di esultare per mezzo secondo davanti a certe formazioni o per un terzo posto dietro ad altre in quanto noi su certe regole non transigiamo. Forse anche il motto che nella vita chi si accontenta gode aiuta il Bren Team a compiacersi per dei risultati che l’onda delle emozioni provate ci fanno sopravvalutare, ma per noi “il secondo arrivato non è il primo degli sconfitti” e spesso e volentieri abbiamo preferito fare delle scelte a favore della coesione e dell’amicizia del gruppo che se non ci hanno premiato in termini di risultati assoluti ci avranno dato sicuramente altro valore aggiunto.
Ma non pretendiamo che tutti la pensino come noi.
Non vogliamo ergerci a paladini della giustizia, perche sappiamo benissimo che non siamo immuni da difetti ma crediamo che per il poco che possiamo fare, abbiamo ben chiaro cosa facciamo e cosa dovremmo fare (poi non sempre ci riesce al meglio). Per questi motivi e per il fatto che per tutti noi dal primo all’ultimo, il ciclismo viene dopo le nostre attività lavorative e non ne abbiamo fatto ragion di vita e unico impegno quotidiano, vogliamo tranquillizzare che non soffriamo minimamente del complesso dei secondi. Forse, e dico forse, saremo secondi ma sempre comunque in una realtà molto ben limitata e i nostri modelli in termine di perfezione non sono sicuramente quelli che si sentono e si dichiarano con enfasi i primi.
Se poi il fatto di avere da più di vent’anni una squadra ciclistica costituisca usucapione sulle presentazioni nell’ambito di concessionarie di automobili, ancora non ne ero al corrente, ma sarà mia cura informarmi urgentemente come ho sempre fatto prima di parlare. A memoria mi sembra di ricordare che l’unica presentazione “copiata” nella medesima sede sia stata quella del dicembre 2006 dove una formazione cittadina ha presentato la nuova squadra nella Sala Don Guetti della Federazione dei Consorzi Cooperativi dove il Bren Team qualche anno prima aveva già presentato la sua stagione 2005. Da quando abbiamo fatto “irruzione” nel mondo del ciclismo amatoriale la nostra linea è stata quella di fare le cose con la massima serietà, rispettando i ruoli ma non avendo timore reverenziale nei confronti di nessuno, chiedendo ma non pretendendo, esigendo quando era nostro diritto esigere. In termini di immagine nel corso delle nostre presentazioni, che con al solita presunzione qualcuno vorrebbe avere inventato, abbiamo utlizzato sedi disparate dalle Casse Rurali alle Cantine Ferrari, quest’anno “ahimè” (ironico) ci tocca una bella e prestigiosa Concessionaria automoblistica e oltre alle nuove divise che da sempre riscuotono unanime consenso fra gli addetti ai lavori, anche di altre squadre, faremo e abbiamo sempre fatto sfoggio di accattivanti completi da riposo che vestono i nostri atleti nel pre e nel dopo corsa e visto che si parla di originalità e precursori io non ho mai telefonato a nessuno per chiedere consigli e indirizzi; qualcun altro magari si è dimenticato di averlo fatto al sottoscritto per ottenere indicazioni.
Non mi soffermo per forza sul sito web poiché, a parte certe affermazioni fuori luogo o altri ostracismi ridicoli, condivido e non ho mai negato il gradimento e la bontà dello stesso non fosse altro per la parte fotografica. Ho sempre peraltro difeso, per onestà intellettuale, la possibile e inequivocabile autonomia e partigianeria dei contenuti restando sempre un sito di una delle formazioni in campo, anche se qualcuno tenderebbe a ergerlo come “il sito” del ciclismo amatoriale trentino. Possiamo raccontarcela fin che si vuole ma quello non lo è, non potrebbe mai esserlo e non lo sarà mai in queste condizioni. E’ sicuramente uno dei più storici siti di una compagine amatoriale e credo uno dei primi siti nati con Internet. Sperando che tanti anni di stress davanti ad un computer non facciano fare al curatore la stessa scelta di Bill Gates e mettersi in meritato riposo per dedicarsi ad attività con scopi umanistici, gli anticipo (ma solo a lui, per la simpatia che gli riconosco) che le nostre nuove maglie non avranno più le ragnatele cosi smetterà di sognarci aggrappati ai vetri come novelli Spyderman magari all’attacco dell’hangar Dorigoni o di altre concessionarie a lui care da tempo.
Con un augurio a tutti una ottima stagione 2008.
Di corse naturalmente, non di chiacchiere.
ps: il fatto che ci sia o non ci sia replica alla presente non cambia minimamente quello che pensiamo. Naturalmente ognuno a casa sua la pensa come vuole. |